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Chiamati in missione con famiglia

È il 2018. Joele e Giovanna si sono appena sistemati bene come famiglia, lei è incinta della prima figlia e il pensiero della missione è ormai lontano. Ma proprio in questo momento il Signore li chiama a lasciare tutto per andare in missione. È stato l’inizio di un percorso con tante sfide, ma adesso stanno per partire definitivamente in un paese Euroasiatico.

Nonostante abbia una mamma e nonna credente, Joele sceglie un percorso di vita più simile a quello del padre: “Vivevo senza Dio, abusavo di droghe e facevo di tutto, fino a quando Dio mi fece vedere il brutto delle cose che mi piacevano,” racconta Joele: “Caddi in depressione, non volevo più fare niente e stare con nessuno. Andai a vivere dalla nonna, che un giorno mi chiese casualmente ‘Vuoi andare in chiesa?’ Sono andato e Dio mi parlò. La stessa sera Gli diedi, la mia vita. Dio mi diede una nuova  dignità! Anni dopo, quando Dio mi chiamò per andare in missione, mi sentivo finalmente realizzato: avevamo finito la scuola biblica, avevo un buon lavoro, una bella casa, ci eravamo sistemati come famiglia e eravamo attivi in chiesa. Non volevo accettare questa chiamata.”

Lezioni di preghiera

Joele e Giovanna sentono che Dio li sta chiamando in un paese arabo con un altissimo livello di tossicodipendenza, che è chiuso al Vangelo. Letteralmente. Quando Joele ci va per la prima volta, non lo vogliono far entrare nel paese. Questa situazione diventa una lezione privata di preghiera e battaglia spirituale. Joele: “Dopo 24 bloccato all'aeroporto, mi volevano spedire indietro. Io pregavo Dio: 'Perché Tu c’e l’hai con me? Mi hai chiamato per questo paese e adesso non mi fanno entrare?!’ Allora Dio mi ha fatto capire che c’ era un combattimento spirituale. Un ora prima del viaggio di ritorno, ho cambiato le mie preghiere e ho iniziato a proclamare la sovranità di Dio.’

Allo stesso tempo, anche Giovanna, che è rimasta in Italia, impara la stessa lezione. Giovanna: “Io pregavo: ‘Perchè succede questo? Non abbiamo capito bene? Non ci chiami?’ Ma Dio ci ha fatto capire che ci sono realtà avverse, che non vogliono che entriamo a condividere il Vangelo. Dio ha detto: “Hai lottato con me tutto il giorno, ma non con chi devi veramente lottare” Allora ho capito che dovevo lottare in preghiera contro il male. Poco dopo mi e arrivato il messaggio che Joele era entrato nel paese!”

Mamma in missione

Giovanna è cresciuta in una famiglia credente, ma anche lei ha visto da vicino la tossicodipendenza: “A 11 anni ho scoperto che mio fratello maggiore si drogava e dovevo comunicarlo io ai genitori; questo ha scombussolato l’equilibrio in famiglia. Il quel momento si è rotto qualcosa tra Dio e me,” racconta Giovanna. Tre anni dopo, ad un campeggio, il rapporto tra Dio e lei cambia per sempre: “Ho dato il mio cuore a Dio. Da subito mi ha iniziato a parlare di missione; a casa, ai raduni, in un libro, tutto mi parlava della chiamata. Dio mi ha detto come a Geremia: “non sei solo una ragazza. Tu andrai e dirai quello che io dirò. Non li dovrai temere.” Io rispondevo ‘quando tu mi chiamerai, io andrò’. Pensavo di andare da sola. Mai mi sarei immaginata che Dio mi avrebbe chiamato ad andare da mamma, con una famiglia.” E invece, è proprio quello che fa Dio.

Giovanna fa fatica ad accettarlo: “All’inizio è stato difficile. Soffrivo tanto al pensiero di portare la mia bambina in un posto pericoloso. In quel periodo, Dio mi ha parlato: ‘Se qualcuno vuole seguirmi, deve prendere la sua croce.’ Dovevo dimenticare di essere mamma, non nel senso che non lo ero più, ma Dio ha detto: ‘devi darlo a  Me. Io mi prenderò cura dei tuoi figli.’ Da allora non mi sono preoccupata più. Come mamma penso tanto ai figli. I Bambini sono piccoli e vogliono la loro routine, ma il Signore lo sapeva e ci ha dato dei figli adatti. Le nostre figlie sono tranquille, anche se continuiamo a spostarle. Dio è con noi anche in questo.”

Sono queste e tante altre esperienze che hanno confermato e riconfermato che Dio li sta chiamando e che Lui prepara la strada. Il periodo Covid ha rallentato tanto i loro piani, ma ha anche fatto loro trovare OM tramite Internet. ”Alla fine iniziamo con OM in un paese euroasiatico in cui c’è una coppia che ha lavorato per anni nel paese del nostro cuore. E una deviazione che non abbiamo previsto, ma e bello iniziare con dei fratelli che hanno la stessa visione e hanno al cuore lo stesso popolo.”

Sei stato incoraggiato di questa storia di fede? C’è di più! Sul nostro sito trovi consigli di Joele e Giovanna a chi pensa che potrebbe essere che Dio li sta chiamando.

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*) Per questioni di sicurezza, le persone sulla foto sono modelli

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