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Dal 24 ottobre al 7 novembre 2021 abbiamo pregato 14 giorni per il mondo indù tramite l'app Prayer Reach. Il mondo Indù non è così lontano come si potrebbe pensare. Nel Lazio ad esempio lavorano tantissimi indiani, per lo più come braccianti agricoli. Dal maggio del 2021 è iniziato un ministero dedicato al raggiungimento di questo gruppo etnico con il Vangelo e sta crescendo rapidamente.

“Che io sappia nessuno prima d’ora si era mai dedicato ad evangelizzare questo gruppo etnico in particolare” dice Alessandro Esposito (46). Lui è un uomo energetico, con un cuore per l’evangelizzazione: “Il mio consiglio è di non stare mai fermi” e si vede.  
Cresciuto in una famiglia cristiana evangelica, Alessandro ha accettato il Signore alla tenera età di 11 anni, ed è stato battezzato a 13. Da subito ha sentito forte il desiderio di condividere il Vangelo con gli altri. “Dopo la mia conversione ho sentito il bisogno di imparare a suonare uno strumento musicale per lodare Dio. Durante la mia adolescenza tutte le estati erano dedicate al Signore, partecipando a diverse campagne evangelistiche e a campi biblici giovanili.”  

Crescendo, questo impegno per l’evangelizzazione è cresciuto. “Nel 2009 Il Signore mi ha chiamato a servirlo a tempo pieno. Ho lasciato il lavoro e sono andato al Tilsley College, una scuola biblica in Scozia.”     
Seguono anni di ministero in Africa, India e Giappone. “Non mi sono mai fermato” e questa energia c’è anche oggi. “Ho visitato l’India più volte nell’arco di 3 anni, andavo e venivo. Quando poi ho servito il Signore nella regione del Punjab in Pakistan, ho sentito forte il desiderio di raggiungere queste popolazioni.”

Chiamata al ministero

“Dopo essere tornato in Italia nel 2020, con la mia famiglia siamo andati in vacanza nella zona dell’Agro Pontino. Una sera, dopo aver guardato un documentario sullo sfruttamento degli indiani nelle campagne della zona, ho sentito che il Signore mi chiamava per fare qualcosa per questo popolo.”

Così Alessandro decide di parlare con gli anziani delle chiese della zona e quelli della sua chiesa di origine. “Tutti erano d’accordo e io sentivo tanta pace nel cuore. Qui nessuno si era mai dedicato a raggiungere questo gruppo etnico in particolare. Quando è venuto a mancare mio padre poi ho avuto un'ulteriore conferma di questa scelta, infatti la Scrittura esorta i figli a prendersi cura della propria mamma vedova, e io, servendo in questa zona, sono geograficamente vicino a mia madre”.

Inizio del ministero a Fondi

“Nel maggio del 2021, quando hanno aperto le regioni, sono subito venuto a Fondi per vedere come poter iniziare l’opera insieme a due anziani della zona.”
Stabiliscono insieme di fare un anno di prova. “Potevo usare il locale della chiesa come dimora e siamo subito partiti con i corsi gratuiti di inglese, chitarra e italiano, dando inizio al progetto chiamato ‘Un aiuto per te’”.  

Il banco alimentare che le chiese facevano nella zona già da quasi un anno aveva stabilito dei contatti con diverse famiglie Indiane a Fondi. “Abbiamo invitato queste famiglie ai corsi gratuiti, ma abbiamo anche distribuito tanti volantini di invito”.

Partendo dalle capacità di Alessandro si offrono vari corsi: “Abbiamo iniziato offrendo dei corsi gratuiti di italiano, chitarra, computer e inglese. A Fondi il ministero è partito quasi subito. Per quanto riguarda il corso di italiano un gruppo si è occupato degli uomini stranieri, mentre un altro gruppo delle donne straniere. Per il corso di chitarra tanti ragazzi hanno partecipato da subito e per quello di inglese un piccolo gruppetto”.

A Fondi il ministero è cresciuto e ormai ci sono più persone che guidano vari corsi o danno un mano. “Si è aggiunto anche un doposcuola frequentato da tanti bambini indiani. Il lavoro sembra ben stabilito e piano piano potrei staccarmi per dedicarmi in posti dove la presenza evangelica è più bassa in percentuale o inesistente”.

Allargamento a S.Felice Circeo

“Dopo il buon inizio a Fondi, abbiamo iniziato anche a San Felice, dove c’è una piccola chiesa con diverse sorelle anziane. Abbiamo fatto le stesse cose fatte a Fondi, ma subito non c’è stata la stessa risposta. Non riuscivamo ad ottenere risultati. Questo paese in effetti è difficile da raggiungere”.

Dopo due mesi finalmente c’è stata la svolta per il lavoro a San Felice: "All'improvviso una donna della chiesa, che abita sopra un barbiere indiano, ha invitato la figlia a venire al corso di italiano. Lei è venuta, ha portato un'amica Argentina di 77 anni. Poi la ragazza indiana ha portato 2 famiglie Bengalesi e così è partito il tutto. Ormai si è sparsa la voce nella comunità indiana, e da fine settembre almeno 40 persone si sono interessate ai corsi. Ogni giorno vengono nuove persone, e nel frattempo abbiamo aperto anche il corso di computer, inglese e chitarra.”

Dove a Fondi è nato un team, a San Felice invece tutti i corsi vengono svolti da Alessandro, anche se le persone della chiesa aiutano dove possono. “Faccio io tutto l’insegnamento, se dovessi ammalarmi sarebbe un problema.”

Corsi ed evangelizzazione     

“Durante la lezione non parliamo della fede, anche se può capitare. Cerchiamo di fare degli incontri fuori dalle lezioni per parlare del Signore. Dopo qualche mese, a S.Felice abbiamo fatto una riunione evangelistica con pizza per spiegare chi siamo e perché aiutiamo gli altri. Questi popoli sono relazionali, una volta che ti conoscono, vengono sempre. A Fondi dove organizziamo tanti eventi evangelistici all’aperto, vengono sempre tanti indiani e pakistani che frequentano i corsi e portano anche la famiglia. Se hanno bisogno chiedono aiuto anche per i documenti o per la salute. Nel frattempo si sono aggiunte anche altre nazionalità, in particolare quelle dell’Africa, tutte persone musulmane”.

Ci vuole pazienza e tanta preghiera

“Per ora non abbiamo ancora visto conversioni, ma il Vangelo è stato predicato. A questo gruppo etnico devi saper parlare di Gesù, è diverso dal parlare con un italiano, che da cattolico almeno ha qualche nozione di base della Bibbia. Con gli indiani devi proprio partire da zero, non sanno chi è Gesù, non sanno cos'è la Bibbia, è un lavoro pionieristico. Ci vuole pazienza e tanta preghiera.”

Visione per il futuro

“All’ inizio avevamo dei dubbi: ‘Ci sono tanti musulmani, non vengono se sentono che siamo Cristiani’ oppure, ‘Le donne non vengono se l’insegnante è un uomo’. In realtà sono venuti nei locali della chiesa senza problemi e per quanto riguarda  le donne sono i mariti stessi che le portano!”
“All'inizio c’era poco da fare, ma adesso si lavora tantissimo. Non abbiamo un locale abbastanza grande con diverse stanze a S.Felice, è un motivo di preghiera. Abbiamo diviso le classi per aver meno persone allo stesso momento, e questo vuol dire insegnare per più tempo”.

“Il Signore mi ha chiamato a raggiungere coloro che non hanno mai sentito parlare di Gesù. Vedevo questo come un ministero a lungo termine, ma insieme ai leader locali abbiamo deciso di fare un anno di prova per vedere come và. Entro l’inizio di maggio dobbiamo decidere se e come continuare”.      

Vedendo come si è sviluppato il lavoro, Alessandro ha grandi speranze: “Si è aperta una porticina. Se il Signore chiamasse altri operai il lavoro potrebbe diventare molto più vasto. In italia ci sono tanti indiani, in questa zona soltanto ce ne sono circa 30.000.  Stanno arrivando offerte per l’opera, anche dall'estero. Tanti fratelli e sorelle ci stanno sostenendo in preghiera. Sento tanta pace e sicurezza. Nella zona dell’Agro Pontino ci sono ventidue comuni senza una testimonianza evangelica.”

Il campo di lavoro c’è, il ministero è iniziato. Vediamo come Dio lo porterà avanti!

 

 

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